sabato 28 novembre 2015

Superstizioni coreane, Oltre i confini dell'immaginazione!


Passare sotto una scala, rompere uno specchio, il numero 13, il gatto nero, corna, cornetti e così via. Insomma, la nostra cara Italia ne ha di superstizioni. Ebbene non è l’unica.
Sappiamo tutti che ogni paese ha le proprie superstizioni, tutte interessanti da un punto di vista antropologico ma, dato che quelle coreane fanno troppo ridere e dato anche che in questo blog si parla di Corea, l’argomento della settimana è: "Superstizioni coreane! Oltre i confini dell’immaginazione!"

Cose che in Corea causano morte o seri problemi di salute.



     1) Il Ventilatore della morte.



Spesso mi sono sentita dire dai miei parenti che non dovrei puntarmi il ventilatore addosso quando dormo perché potrebbe venirmi un influenza, un raffreddore o una polmonite nel peggiore dei casi. Ma quello che non sapevate, miei cari parenti, è che a quanto pare in Corea dormire con il ventilatore acceso porti addirittura alla morte!
Questa superstizione è moooolto accreditata in Corea, tant’è che i ventilatori sono prodotti con un timer che vi permette di farlo spegnere programmandolo prima di andare a dormire.



    2) Scrivere i nomi in Rosso


Questa è una delle mie preferite, perché mi ricorda il mio amato Death Note.
Volete che il vostro peggior nemico sia sfigato per il resto della sua vita? Volete augurargli la morte per bene? 
Da oggi potete farlo comodamente anche da casa! Basta scrivere in rosso il nome della persona che odiate e i risultati sono garantiti!
Non solo in Corea, ma anche in Cina e in Giappone esiste questa credenza. Essa deriva dal fatto che i nomi dei defunti venivano scritti di colore rosso
Quindi sappiate che se lo farete vi rimprovereranno! Nonostante ciò, il rosso rimane un colore portafortuna in Asia.

Altre robe che portano alla morte:


-   Se un adulto mangia con un bambino e l’adulto mangia l’ultimo boccone il bambino morirà a breve.

       -  Se usate accessori bianchi per capelli, come fermagli o elastici, attirerete la morte (deriva dal fatto che in Corea il bianco è il colore del lutto).

       -  Se lasciate da qualche parte l’ombrello aperto morirete.

Cose che attirano fantasmi o fanno perdere l’anima



3)  Tagliarsi le unghie di notte


Non so quanti di voi, invece di dormire, la notte si taglino le unghie, ma non fatelo in Corea!
Le conseguenze non sono roba da poco.
Se lo fate, infatti, i topi verranno nella vostra stanza, mangeranno le vostre unghie, si trasformeranno in umani e ruberanno la vostra anima.
E voi non volete perdere l’anima giusto?



     4) Fischiare di notte


Se cominciate a fischiare di notte e siete in compagnia di coreani, è probabile che verrete fermati immediatamente.
Perché?
Secondo i coreani fischiare di notte attira serpenti, spiriti e fantasmi! 
E diciamo che non sono proprio delle presenze piacevoli.



     5) Traslocare nel giorno sbagliato


Se in Italia i traslochi già di per se sono stressanti, pensate che in Corea se traslocate nel giorno sbagliato rischiate di  portare con voi anche i fantasmi della vecchia casa!

Quindi come faccio a sapere quando traslocare?
  A quanto pare esistono dei giorni ben precisi in cui traslocare per evitare questo problema; basta cercare su internet o andare da un indovino (presenza molto diffusa in Corea).


Cose che portano sfortuna o effetti collaterali indesiderati



      6) Il numero 4


Anche questa non è una superstizione unicamente coreana, ma anche cinese e giapponese.
In tutte e tre le lingue, infatti, la pronuncia della parola 4 assomiglia a quella della parola “morte”. Di conseguenza invece del 13 loro hanno il 4 come numero sfortunato.

Il numero 4 è un numero così sfortunato, ma così sfortunato che in alcuni ascensori indicano il quarto piano con una F o addirittura lo omettono e passano direttamente al numero 5.




     7) Agitare le gambe


Attenti a non agitare troppo le gambe!
A quanto pare secondo i coreani la fortuna e la prosperità risiedono nelle gambe, per cui se le agitate troppo rischiate di scrollarvele di dosso.



     8) Scavalcare i bambini



Questa mi fa tanto ridere!

Se vi passa per la testa di saltare sopra i vostri bambini reprimete questo impulso per favore! 

A quanto pare se lo fate il vostro bimbo non crescerà bene e rimarrà basso.





     9) Regalare scarpe


Se tenete tanto al vostro rapporto evitate di regalare scarpe al vostro partner.
Le conseguenze? Lo farete scappare via da voi per sempre! 

Ma c’è una soluzione, se ricevete delle scarpe dal vostro compagno, dategli dei soldi, anche qualche centesimo, così sarà come se le aveste comprate e non sarete costretti a scappare via forever!

Si crede anche che dare da mangiare ali di pollo al vostro partner lo farà “volare” via da voi, quindi attenti!


Cose da fare



    10) Sognare Maiali!


Il maiale (oltre ad essere estremamente carino) è simbolo di prosperità e abbondanza per cui, se sognate uno, o ancora meglio più maiali, significa che presto arriveranno tanti tanti soldi!




Bene! Visto che avete letto tutto e siete arrivati fin qui vi regalo un’ultima superstizione bonus rivolta soprattutto agli studenti.

Bonus


Non dovete mai, e dico mai, mangiare cibi oleosi prima di un esame. 

Motivo? 

Tutto che quello che avete studiato e che sapete scivolerà via!


Si crede invece, mangiate cibi appiccicosi, in particolare un dolce tipico chiamato “Yeot” (un corrispondente del torrone), tutte le nozioni rimarranno attaccate al cervello.


E anche per questa settimana è tutto. Vi ricordo che se volete, potete seguire gli aggiornamenti del blog anche dalla pagina Facebook :  Diario di Bordo - Live Seoul.



giovedì 19 novembre 2015

Stereotipi – Ajumma sapiens


Questa settimana parliamo di stereotipi! Chi sono i coreani?

Oggi vi parlerò del mio esemplare preferito: Le Ajumma!


Branco di Ajumma.
La parolaAjummaletteralmente significa “Signora”, ma mentre in Italia usiamo questo termine per indicare semplicemente una donna sposata, in Corea la parola "Ajumma" viene usata per indicare una categoria di donne, con un età che varia generalmente dai 55 ai 75 anni, con delle caratteristiche ben precise.

Scheda dell'esemplare 



Nome: Ajumma (pronuncia italiana [Agiùmma])
Età: dai 55 ai 75 anni

Habitat: Mercato, supermercato, sauna, mezzi pubblici, parco.

Segni particolari: capelli corti e ricci, visiera e zaino sulle spalle.

Hobby: sport, fare la spesa, andare alla sauna, guardare la tv, pulire e cucinare.

Indole: Irascibile.


                         L’Ajumma mania



Tipica Ajumma che minaccia di morte

L’indole

State in guardia. Queste donne sembrano innocue, ma sono in realtà abbastanza spaventose, molto forti e non hanno peli sulla lingua.
Quindi se non siete educati o fate qualcosa di storto potrebbero anche cominciare una lite. E perdereste.

Esistono anche Ajumma simpatiche e gentili, che io vedo un po' come le nonne di tutti, sempre pronte a porgerti un sorriso materno se incroci il loro sguardo. Nonostante ciò però, anche con loro se sbagli sei finito.



Moda Ajumma


Ajumma alla moda con polpo tra le mani.
Non è ben chiaro da dove nasca questa moda, fatto sta che le nostre care signore amano vestirsi con colori sgargianti e conoscono alla perfezione l'antica arte del NON abbinare i capi d'abbigliamento fra loro.
Infatti, dato che amano sia le fantasie fiorate, che l’abbigliamento da trekking spesso trovano come soluzione quella di indossare entrambe le cose contemporaneamente

Un’altra delle cose dalla quale possiamo riconoscere un’ajumma è la sua visiera
Non importa se c’è sole oppure no, le Ajumma indosseranno la loro visiera quasi come se fosse  una divisa.
Le motivazioni sono ancora sconosciute.


                       Le categorie di Ajumma



Ajumma Sportive


Principalmente questa categoria di Ajumma le troviamo nei parchi o lungo il fiume Han mentre fanno esercizio fisico.
Gli sport più gettonati sono: camminata (relativamente) veloce, uso degli attrezzi sportivi pubblici ed esecuzione di movimenti a caso, inventati da loro, che credono facciano bene (uno di questi consiste nel battere le mani  prima davanti alla pancia e poi dietro la schiena).

Ajumma degli Yogurt


Ajumma degli yogurt e il suo amato frigorifero.
Le Ajumma degli yogurt hanno colonizzato la Corea negli anni '80 e da allora vendono yogurt da bere, di ogni gusto e misura per le strade. Usano dei frigoriferi elettrici con le ruote e indossano delle divise di colore beige o rosa (sono un raro caso di Ajumma con vestiti abbinati e colori non sgargianti).
Non si sa se siano un tutt’uno con il loro frigorifero oppure no, ma la popolazione teme che negli anni a venire possano evolversi in transformers.

Ajumma del mercato



Mercato di Namdaemun.
Le Ajumma popolano i mercati.
In particolare ho potuto notare come gestistiscano totalmente uno dei mercati più importanti di Seoul, il mercato di Namdaemun.
Lì le Ajumma sono nel loro habitat naturale, vendono, comprano, fanno da mangiare e mangiano. In pratica, un mercato per loro e gestito da loro!.
Spesso le Ajumma del mercato (quelle che non vendono) sono scorbutiche e pronte a tutto pur di trovare l’offerta migliore e chiedere sconti.

Ajumma dei mezzi pubblici

Ajumma senza scarpe in metropolitana.
Per muoversi le nostre signore usano ovviamente i mezzi pubblici. Ed è proprio lì che danno il meglio di loro. Spesso si tolgono le scarpe, parlano ad alta voce (oserei dire quasi come un italiano), mangiano, dormono ed usano smartphone di ultima generazione.
Le Ajumma dei mezzi pubblici per trovare un posto a sedere farebbero di tutto, quindi in genere spingono e si fanno largo tra la folla con tecniche ninja che gli vengono insegnate sin bambine.



Adesso che sapete come riconoscerle, spero possiate anche farvi anche un'idea di come prevenire o difendervi da eventuali attacchi da parte di una tipica "Signora Coreana".


E comunque tu, si proprio tu che leggi, sappi che lo so che hai provato a battere le mani prima davanti e poi dietro la schiena. 


sabato 14 novembre 2015

Cibo, che passione!



La prima cosa con la quale chi viaggia si rapporta è il cibo del paese ospitante.

Nel caso della Corea, vista da una sicilianissima persona come me, non è stato soltanto un doversi abituare al cibo diverso, ma anche apparecchiare in modo diverso, sedersi in modo diverso, abituarsi all’assenza del coltello e sapere quale ciotola si usa per il riso e quale per la zuppa.
Ed è così che ho iniziato ad imparare nuovamente come si mangia, cosa che pensavo fosse quello che sapevo fare meglio in assoluto.

L’atteggiamento degli Italiani e dei Coreani quando si parla di cibo è fondamentalmente lo stesso.
Il momento è quasi sacro, si vuole che tutti stiano seduti educatamente a tavola e dopo che il più anziano comincia a mangiare anche tutti gli altri posso iniziare.


Ma cosa si mangia?


Per sapere come mangiare abbiamo bisogno di conoscere a grandi linee cosa si mangia.

Per prima cosa bisogna sapere che non esiste un primo o un secondo, ma un pasto unico.
 
Il tipico pasto Coreano è composto da riso e zuppa per ogni persona e al centro tavola svariati contorni che ognuno prenderà e accompagnerà con il riso o come meglio crede. Anche la carne e il pesce sono considerati contorno e non un secondo.
Ovviamente sto parlando di un pasto base, quindi non ristoranti o piatti tipici specifici.


Come si mangia?


Gli occorrenti sono:

BACCHETTE E CUCCHIAIO


Niente forchetta e niente coltello, qui è sufficiente usare bacchette e cucchiaio!
Le bacchette coreane sono diverse da quelle giapponesi o da quelle cinesi (cioè quelle che generalmente usiamo in Italia quando andiamo in qualche ristorante).
Sono, infatti, piatte (non tonde) e in acciaio inossidabile.
Il perché di questo cambio di forma e materiale è dovuto al diverso tipo di cibi che si consumano in questi stati.
I coreani rispetto ai giapponesi o ai cinesi hanno infatti bisogno di tagliare e separare molti più cibi e questo richiede bacchette più robuste.
Il cucchiaio si usa per zuppa e riso, e le bacchette per prendere i contorni, solitamente funziona così, poi ognuno fa quello che vuole!
Per quanto mi riguarda io ho ancora taaaanto da imparare sull’uso delle bacchette quindi faccio spesso gran belle figure, come quando mi cade un contorno nel tragitto dal piatto alla bocca (accade almeno una volta al giorno).

E per tagliare che si fa?


Solitamente si usano le bacchette o le forbici (soprattutto se è carne).

CIOTOLE

Piccole, grandi, medie, di ogni misura! Quella per il riso, per la zuppa, per il ramyun, per i contorni ecc ecc.
E su questo punto noi Italiani ringraziamo di essere tali giusto per non dover lavare tutti sti piatti!


Al ristorante:

Come si entra?


Ebbene, si deve imparare anche come si entra. Perché i coreani, come tutto l’estremo oriente, ha la fissa per il camminare scalzi nei luoghi chiusi.
Nelle case, a scuola (soprattutto asilo e elementari) in palestra (ti devi cambiare le scarpe con un paio che usi solo lì dentro), nei luoghi di culto e anche in alcuni ristoranti. Quindi niente buchi nei calzini!

Come si sta seduti?


Sapevo già come funzionava qui, in alcuni ristoranti tradizionali, come in alcune case, mi capiterà di dovermi sedere a terra per mangiare.

Si, lo sapevo, ma doverlo fare, e trovarmi in un ambiente dove tutti sono seduti così è stata una esperienza inaspettatamente sorprendente.
In quel momento ho realizzato che non basta leggere guide, guardare film, e allenarsi psicologicamente per vivere un’altra cultura, verrai comunque sorpreso quando la vivrai.

Bisogna dunque sedersi per terra, sia nei ristoranti tradizionali di cucina locale (un equivalente delle nostre trattorie) che in alcune case.

A volte mi è capitato di avere le gambe addormentate oppure di non riuscire ad alzarmi perché mi 
facevano male le ginocchia, ma è tutta una questione di tecnica, bisogna trovare due o tre posizioni comode, cambiarle a ciclo e non rimarrete più atrofizzati!

Detto questo dovreste sapere come si mangia in Corea, ma come potete immaginare l’argomento del cibo è luuuungo soprattutto se ne parlo io (dato che ho voluto provare e sto provando, tutto quello che è commestibile in Corea) quindi lo dividerò in più parti, così scoprirete cosa si mangia in Corea.
Nella prossima puntata vi parlerò infatti di cibi tradizionali e cibi strani, vi anticipo che sarà tutto molto, troppo, piccante.